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“Spazi verdi: uno sguardo verso il futuro!”

Intervento di rivitalizzazione delle aiuole di pertinenza dell’Istituto Scolastico del plesso di Giuliana.

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I beni naturalistici (per esempio, le aiuole didattiche) rappresentano il contesto ideale dove poter innescare il necessario cambiamento culturale verso la sostenibilità. Essi possono promuovere il pensiero libero, critico e complesso richiesto dall’educazione sostenibile ma, allo stesso tempo, permettono alle persone di potenziare la loro immaginazione e creatività, e per cambiare il mondo bisogna essere in grado di immaginarlo diverso. Il primo passo da compiere per la costruzione di un mondo solidale, responsabile e migliore è, quindi, quello di far maturare una “mentalità ecologica” cioè un modo di pensare alla “nostra” natura che integra l’aspetto razionale con quello emozionale, quest’ultima legata all’esperienza positiva del bello (per esempio, i riflessi nelle gocce di pioggia appese al ramo di un albero, la traiettoria di un uccello nel cielo). La conseguenza inevitabile di questo nuovo modo di pensare e di agire è quella di provare nostalgia prima, fastidio dopo quando quel pezzo di natura che conoscevamo intatto (per esempio, un bosco) viene distrutto (per esempio, da un incendio).

 

L’intervento di rivitalizzazione delle aiuole di pertinenza dell’Istituto Scolastico del plesso di Giuliana, realizzato dagli alunni della scuola secondaria di I grado nell’anno scolastico 2022/20203, si pone l’obiettivo di creare uno spazio verde in grado di espletare un ruolo multifunzionale. Lo scorso anno gli alunni hanno imparato a conoscere le piante da mettere a dimora e quelle preesistenti, attraverso lo studio di schede di didattico – informative e, successivamente, una volta effettuati i rilievi finalizzati alla progettazione dello spazio verde e preparato il terreno (grazie anche alla pronta collaborazione dell’Amministrazione Comunale), hanno effettuato il trapianto. L’attività di giardinaggio prosegue nell’anno scolastico 2023/2024 attraverso le cure colturali che rispondono all’esigenza di favorire il più rapido ed armonico sviluppo delle piante. In particolare, le lavorazioni del terreno consentono: l’areazione del suolo, la riduzione dei fenomeni competitivi dovuti alla presenza delle erbe spontanee (in prevalenza esemplari di Smyrnium olusatrum L.) e la conservazione delle riserve idriche interrompendo la risalita dell’acqua per capillarità. Le specie vegetali messe a dimora si caratterizzano non solo per la rusticità, l’adattabilità e il pregio estetico ma anche per il notevole valore ambientale ed ecosistemico, in quanto portatori di microhabitat per la fauna locale (per esempio, uccelli, api, farfalle).

 

Un’antica favola africana racconta del giorno in cui scoppiò un grande incendio nella foresta. Tutti gli animali abbandonarono le loro tane e scapparono spaventati. Mentre se la dava letteralmente a gambe, il leone vide un colibrì che stava volando nella direzione sbagliata. “Dove credi di andare?” – chiese il Re della Foresta – “C’è un incendio, dobbiamo scappare!”. Il colibrì rispose: “Vado al lago, per raccogliere acqua nel becco da buttare sull’incendio”. Il leone sbottò: “Sei impazzito? Non crederai di poter spegnere un incendio gigantesco con quattro gocce d’acqua!?” Il colibrì, con fermezza e dolcezza, concluse: “Io faccio la mia parte”.     

                                                                                                                     Prof.re Nicola Pillitteri

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